Unione Nazionale Direttivi e Vicedirigenti Pubblici

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Roma, 31 marzo 2010  –  Brunetta bocciato dagli elettori.

Niente premio al Ministro Brunetta che, alle elezioni per la carica di sindaco a Venezia, è stato bocciato dagli elettori.
Eppure ce l’aveva messa tutta. Mesi e mesi di estenuanti campagne mediatiche contro il dipendente pubblico fannullone per ingraziarsi il produttivo elettorato del Nord.
D’altra parte se lui da solo aveva bocciato tanti – il poliziotto panzone, il magistrato assenteista, i bamboccioni parassiti, gli statali scansafatiche – era pur giusto che tanti bocciassero lui solo. E così, nonostante il terreno di gioco favorevole e un candidato alla Regione Veneto della stessa coalizione di Governo (che ha stravinto), il Ministro è stato giudicato immeritevole di rivestire la carica di Sindaco.
Nessuna meraviglia per UNIVIP, il sindacato dei direttivi e vicedirigenti dello Stato, che si era già fatto qualche idea sulle performance del Ministro.
Di certo non è un bell’esempio di coerenza. Non si comprende perché, infatti, si preoccupi di legiferare dettagliatamente, in nome del merito e della produttività, su materie di competenza della contrattazione collettiva – quali i permessi, l’orario di lavoro e il trattamento economico –, e tralasci quelle di sua spettanza.
Solo pochi giorni fa l’onorevole Brunetta, rispondendo ad un’interrogazione dell’on.le Luigi Bobba sulla mancata attuazione della vicedirigenza, ha affermato che “il personale in possesso dei requisiti non può vantare alcun diritto al riconoscimento della qualifica di vicedirigente, poiché la contrattazione collettiva nazionale non ha ancora istituito la relativa area, né in relazione al comparto Ministeri, né in relazione ad altri comparti. Appare pleonastico evidenziare che la contrattazione collettiva non è vincolata né vincolabile, essendo espressione di autonomia privata ex art. 39 della Costituzione.”
E allora, signor Ministro, perché perde tempo a legiferare sulla validità dei certificati medici e sui permessi retribuiti da usufruire in ore anziché in giorni, che costituiscono materia devoluta dalla legge all’autonomia collettiva, e non si preoccupa di sanare una situazione che è divenuta paradossale per le nostre amministrazioni?
Se avesse mostrato maggiore coerenza e reale determinazione nell’affrontare e risolvere i problemi, se avesse dato segnali concreti di cambiamento, invece di pontificare inutilmente dal suo scranno, forse oggi lei sarebbe sindaco di Venezia e noi lavoratori soddisfatti.

a cura del responsabile dell’Ufficio Stampa UNIVIP

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