Unione Nazionale Italiana per la Valorizzazione dell'Impiego Pubblico

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Roma, 5 settembre 2012  –  Univip: Unione Nazionale Italiana per la Valorizzazione dell'Impiego Pubblico!

In questi giorni di caldo torrido e relax vacanziero, il Consiglio direttivo di UNIVIP ha riflettuto sugli ultimi avvenimenti e provvedimenti che stanno interessando la vita del Paese e soprattutto le nostre Amministrazioni.
Abbandonata la lotta per la vicedirigenza - le cui ragioni abbiamo sinteticamente spiegato, ma che saranno argomento di una prossima newsletter- ci restavano 2 strade:

1. rinunciare all'Associazione e con essa all'obiettivo prioritario di affermare la legalità nelle pubbliche amministrazioni;
2. lasciar vivere l'Associazione e continuare con più forza e testardaggine di prima.

Abbiamo scelto questa seconda strada.
Non siamo stati soli. I colleghi ci hanno incoraggiato, chiedendoci di rivedere l'attuale denominazione del sindacato e invitandoci ad allargare il campo di intervento per catalizzare un numero sempre più grande di lavoratori.
Li abbiamo accontentati.
Anche se abbiamo salvato il logo, abbiamo deciso una diversa denominazione. Da oggi, quindi, non più "Unione Nazionale Direttivi e Vicedirigenti Pubblici" ma "Unione Nazionale Italiana per la Valorizzazione dell'Impiego Pubblico".
Guarderemo le nostre Amministrazioni a 360 gradi e denunceremo misfatti ed ingiustizie di cui avremo notizia, lottando per una amministrazione seria e credibile ed osteggiando lobbies e favoritismi.
Cominciamo subito riportando un articolo apparso sull'Espresso del 12 luglio scorso.
 

Così faccio lobby a Palazzo Chigi

Massimo De Caro ha rapporti confidenziali con Sergio De Felice, già al Consiglio di Stato, ora nello staff di Palazzo Chigi con il sottosegretario Antonio Catricalà.
I carabinieri li intercettano il 4 febbraio 2012. De Felice chiama per sapere se «un giovane advisor di Edison» sia davvero «amico del dottore», alludendo a Dell'Utri. De Caro pensa di sì e «verificherà». Poi parlano di nomine e lobby.

De Felice : «Ma è bravo questo ministro?».

De Caro: «Diciamo che Galan era cattivo...».

De Felice : «Figurati. E Nastasi è sempre lì?».

De Caro : «Sì però, sai, il ministro c'ha quell'attenzione molto cattolica, per cui non vuole che si muova niente, così almeno è sicuro che non si facciano errori. Quindi anche noi...».

De Felice : «Tu stai sempre là?». De Caro : «Sì, mi ha riconfermato».

De Felice : «Bene (...). Io invece sono molto contento: sono consigliere giuridico alla presidenza del Consiglio. Catricalà mi ha affidato la moglie, capo del dipartimento amministrativo... Ci sono state pure un po' di polemiche...».

De Caro: «Marito e moglie...».

De Felice: «Lì passa tutto, per esempio l'Expo di Milano... Io sto avendo contatti con lei e Peluffo che è l'altro sottosegretario dopo che s'è dimesso Malinconico... Lavoro due-tre giorni pieni. Magari ci vediamo. Questo ti piace?».

De Caro: «Molto».

De Felice: «Catricalà prima mi propose cose importanti, poi da luglio ho capito che non s'è potuto muovere più di tanto... Ma dopo che in sei anni ho fatto il capo legislativo di quattro ministeri, il tempo è breve, volevo giocare in modo diverso».

De Caro: «Hai fatto una buona scelta».

De Felice
: «La moglie è molto garbata, brava, però va supportata giuridicamente... Ti dico la verità, Massimo, ora è tutto molto più importante, perché le nomine, gli enti, i commissariamenti passano di lì... Tutta l'attività amministrativa passa di lì. Allora, praticamente, io riesco a fare lobby in senso positivo... molto più che all'interno di un ministero».

De Caro
: «Buona come cosa».

De Felice
: «Senti, caro, fatti vedere».