ATTO CAMERA
Interrogazioni a risposta scritta:
BELLOTTI. - Al Presidente del Consiglio
dei ministri, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. -
Per sapere - premesso che:
la generalità dei Ministeri e la Presidenza del Consiglio dei ministri in
particolare si sono avvalsi, negli anni, dell'impiego di personale in posizione
di comando e fuori ruolo, in ragione delle effettive necessità funzionali e
organizzative, acquisendo in tal modo, una dotazione di funzionari qualificati a
fronte di una notevole esperienza e peculiare professionalità, non rinvenibile
nell'ambito del personale in ruolo;
tali figure, si trovano in posizione di utilizzo temporaneo, che viene
riconfermato di anno in anno dall'amministrazione, che beneficia dell'apporto di
professionalità del personale di che trattasi;
pertanto, a detta dell'interrogante, tali risorse umane sono di fatto
penalizzate e discriminate in quanto, oltre a rimanere in una paradossale
anomala situazione di perenne precarietà, derivante dall'incertezza circa la
futura sede di servizio, vedono anche la cristallizzazione della propria
posizione economico-giuridica, dovuta all'impossibilità di sviluppo di carriera
sia nell'amministrazione di appartenenza, sia nell'amministrazione ove sono
comandate a prestare servizio, con una conseguente ricaduta negativa anche sui
trattamenti pensionistici;
la stabilizzazione del predetto personale è del resto in linea con le scelte
operate dal Governo in materia di risparmio della spesa pubblica, in quanto si
otterrebbero consistenti economie di gestione, perché ogni «comandato» è
contemporaneamente gestito dagli uffici del personale dell'amministrazione di
appartenenza e da quello ove presta servizio, con dispendio di risorse umane e
strumentali -:
quali iniziative si intendano intraprendere al fine di stabilizzare il personale
in posizione di comando che da anni presta servizio presso le amministrazioni
pubbliche e, fra queste, la Presidenza del Consiglio dei ministri;
se non si ravvisi la necessità di assumere le opportune iniziative, anche di
natura normativa, volte a consentire al personale «de quo» di regolarizzare la
propria posizione, realizzando in tal modo la stabilità degli organici e
superando così l'anacronistica distinzione tra organici di diritto e organici di
fatto.
(4-09389)
RISPOSTA DEL 28/04/2011 DELL'ON.LE BRUNETTA RENATO
MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE
Oggetto: Interrogazione n. 4-09389 dell'On. Bellotti concernente il personale in assegnazione temporanea presso i Ministeri e in particolare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In risposta
all’atto di sindacato ispettivo in oggetto con il quale l'On. interrogante
richiama l'attenzione sulla situazione dei pubblici dipendenti in assegnazione
temporanea presso i Ministeri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, si
rappresenta quanto segue.
Lo svolgimento delle prestazioni professionali in altra amministrazione
determina, secondo l'interrogante, alcuni effetti negativi, tra i quali, la
perdita di benefici contrattuali ed economici, l'impossibilità di sviluppo di
carriera nonché ripercussioni sui trattamenti pensionistici: la contemporanea
gestione da parte di due uffici del personale comporta, inoltre, costi elevati
che potrebbero essere eliminati con il trasferimento del personale
nell'amministrazione dove presta servizio.
Il fenomeno dei dipendenti pubblici a tempo indeterminato assegnati
temporaneamente, presso amministrazioni diverse da quelle di appartenenza per
sopperire all'assenza di specifiche professionalità, è noto ed è stato oggetto
di varie iniziative legislative che non hanno. però, risolto il problema. Per
quanto di competenza del Ministro per la pubblica amministrazione e innovazione.
si richiama la previsione di cui all'articolo 30. comma 2-sexies, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, modificato dall'articolo 13 della
legge 4 novembre 2010, n. 183; secondo tale disposizione le pubbliche
amministrazioni, per motivate esigenze organizzative, possono utilizzare in
assegnazione temporanea, con le modalità previste dai rispettivi ordinamenti,
personale di altre amministrazioni per un periodo non superiore a tre almi,
fermo restando quanto già previsto da norme speciali sulla materia.
L'applicazione della predetta normativa limiterà temporaneamente l'utilizzo di
personale di prestito e dovrebbe risolvere la situazione di precarietà
evidenziata nell'interrogazione; al termine del triennio, detto personale sarà,
infatti, restituito all'amministrazione di provenienza oppure, in presenza di
disponibilità nella dotazione organica. potrà essere trasferito nei ruoli
dell'amministrazione di prestito.
Per quanto concerne la Presidenza del Consiglio dei Ministri. dove è
particolarmente elevata la presenza di personale in comando e fuori ruolo. al
momento non sono previste procedure di "stabilizzazione" poiché sono in corso di
svolgimento due concorsi per il conferimento di 26 posti di categoria A nel
ruolo del personale non dirigenziale.
Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione: Renato Brunetta.
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