Unione Nazionale Italiana per la Valorizzazione dell'Impiego Pubblico
La News Letter di UNIVIP
Uno sguardo sul mondo del pubblico impiego
Speciale Agenzie Fiscali

Numero di Dicembre 2008 
 


Sono in tanti a scriverci per segnalarci casi di attribuzione di incarichi di direzione e responsabilità la cui natura, molto spesso -se non nella quasi totalità dei casi- è di carattere dirigenziale, senza il rispetto dei criteri stabiliti dalle leggi, dai regolamenti o dalla contrattazione nazionale.
Si tratta di segnalazioni che lasciano esterrefatti per la macroscopica ingiustizia perpetrata a danno dei colleghi, nel silenzio generale e nella totale indifferenza.
Sembrerebbe che all'improvviso la vecchia dirigenza generale scoprisse di dover agire con i poteri del datore di lavoro privato e si desse da fare per promuovere e bocciare sulla base del proprio intuito, in piena autonomia e discrezionalità.
Se tutto ciò si traducesse in vantaggio effettivo per il Paese in primo luogo, per le finanze in secondo luogo e per l'efficienza dell'ufficio in terzo luogo, si potrebbe anche pensare di soprassedere.
In fondo, quello che conta è il risultato.
Ma come si fa a misurare se il risultato è stato raggiunto?
Per questo ci fa ridere sentire parlare di "meritocrazia" tutte le volte che si devono giustificare comportamenti, azioni e decisioni non sempre in linea con i principi di trasparenza e legalità.
Come è nostro costume, ogniqualvolta veniamo a conoscenza di situazioni poco chiare, interveniamo tempestivamente segnalando ai responsabili l'accaduto e chiedendo di sanare e risolvere la faccenda.
Ci spiace, purtroppo, dover constatare che al nostro impegno e alle buone intenzioni, non sempre corrisponde quello dei responsabili dell'accaduto.


I quali, sollecitati a fornirci chiarimenti, spesso nicchiano, tergiversano, prendono tempo, sperando di lasciar cadere la cosa.
Così siamo costretti a chiedere ripetutamente un confronto, un incontro, un chiarimento, apparendo il più delle volte fastidiosi e petulanti.
Non ci possiamo arrendere. Uno degli scopi di UNIVIP è quello di veicolare una cultura nuova del lavoro pubblico, che valorizzi le professionalità esistenti e le difenda dalla indifferenza e la noncuranza di chi quelle professionalità è chiamato a gestirle.
Un dirigente deve essere in grado di valorizzare le risorse che ha. TUTTE! Sopratutto quelle umane, che costituiscono il vero patrimonio di un'amministrazione seria e credibile.
Per dovere di cronaca, comunque, rendiamo noto che siamo intervenuti nell'Agenzia del territorio della Liguria e che abbiamo richiesto un chiarimento al direttore generale in relazione ad un caso di palese iniquità. Ci aspettavamo stupore e sconcerto per quanto palesavamo. Invece, ad oggi, nulla è stato ancora fatto per rimuovere la situazione a danno dei colleghi.
La questione ora passa ai politici. Abbiamo fatto presente che nelle Agenzie fiscali i manager pubblici attribuiscono incarichi che non sempre rispondono a criteri di buona amministrazione. Quando si gestisce denaro pubblico, quando con i soldi dei contribuenti si pagano incarichi dirigenziali, non ci si può nascondere dietro "il potere di agire come datore di lavoro privato".
Quando chi paga, paga con i soldi di tasca sua, può decidere come meglio crede. Ma se chi paga, lo fa con i soldi della collettività, deve spiegazioni alla collettività.


UNIVIP è un'associazione sindacale che vuole fare gli interessi dello Stato per il bene del Paese.
In quanto tale, deve avere le risposte che chiede. E' un dovere di chi rappresenta le Istituzioni fornire le risposte.

Intanto comunichiamo ai colleghi che sono state presentate già due interrogazioni parlamentari e sono state inviate molte lettere ad esponenti politici di entrambi gli schieramenti.
Siamo certi che la nostra instancabile opera di sensibilizzazione alla fine porterà i suoi frutti.

DI NARDO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l'innovazione - Premesso che:
nell'ambito del nuovo sistema amministrativo delineatosi con il decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999 finalizzato al riordino della organizzazione delle amministrazioni centrali dello Stato, attuativo della delega di cui all'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, il legislatore ha operato un intervento di rilevante impatto sulla gestione delle funzioni amministrative, mediante l'istituzione di nuovi organismi denominati Agenzie;
il Capo II, Titolo V, del citato decreto legislativo, riferito specificamente alla riforma dell'amministrazione finanziaria, ha previsto l'istituzione di quattro Agenzie fiscali (entrate, territorio, dogane e demanio) disciplinandone i relativi sistemi di gestione;
l'articolo 66, comma 3, del predetto decreto legislativo n. 300 del 1999 ha fissato i criteri basilari cui deve uniformarsi l'articolazione degli uffici, quali l'organizzazione ed il funzionamento delle Agenzie fiscali mediante regole certe, chiare ed inequivocabili; 


i regolamenti di amministrazione hanno definito criteri e modalità di accesso alla dirigenza prevedendo, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 36 del decreto legislativo n. 29 del 1993, per i posti vacanti e disponibili, procedure selettive pubbliche per le assunzioni sia dall'esterno che dall'interno;
in virtù di tali norme, per particolari esigenze di servizio l'Agenzia può stipulare, previa specifica valutazione comparativa dell'idoneità a ricoprire provvisoriamente l'incarico, contratti individuali di lavoro a termine con propri funzionari con l'obbligo di avviare rapidamente le procedure selettive;
per quanto risulta all'interrogante, si sarebbero registrate talune anomalie procedurali sull'assegnazione di incarichi dirigenziali, quali ad esempio il recente conferimento dell'incarico di Capo reparto dei servizi all'utenza (dirigente di II fascia) presso l'Ufficio del territorio di Roma all'attuale Direttore dell'Ufficio del territorio di La Spezia, in quanto tale conferimento sarebbe stato attribuito omettendo qualsiasi valutazione di carattere comparativo;
per quanto risulta all'interrogante, sembrerebbe che la Direzione centrale dell'Agenzia, nel provvedimento emanato, abbia previsto la reggenza ad interim del predetto ufficio allo stesso dirigente, nonostante il Governo insista da mesi sulla necessità di puntare su di una classe dirigente selezionata su base meritocratica, ai fini di un rinnovamento della pubblica amministrazione in termini di competenza e trasparenza;
non si comprendono quali siano stati i criteri che abbiano indotto i responsabili dell'Agenzia ad adottare una scelta di tal genere,
si chiede di sapere:
se corrisponda al vero quanto sopra esposto ed in tal caso quali provvedimenti urgenti, per quanto di competenza, si intendano assumere al riguardo;
se e quali iniziative si intendano adottare per eliminare tutte le situazioni di illegittimità sopra denunciate, nel rispetto dei principi sanciti dall'articolo 97 della Costituzione sull'imparzialità ed il buon andamento della pubblica amministrazione.
(4-00829)

Dello stesso tenore, anche quella di CICCANTI annunciata nella seduta n. 85 del 13 novembre scorso, con il n. 4-01624.


Il problema degli incarichi ad interim o dei doppi incarichi è stato affrontato più volte, così come quello dell'affidamento degli incarichi dirigenziali in assenza delle procedure di interpello.
I fatti, però, dimostrano ancora oggi che nessun passo avanti è stato fatto in nome della trasparenza e della legittimità.
Quello che meraviglia maggiormente è la quasi totale assenza di criteri oggettivi nell'assegnazione degli incarichi, che ha  dato vita ad una lunga serie di ricorsi.
A seconda dei casi e delle ragioni di chissà chi, alcuni incarichi dirigenziali non vengono assegnati ma attribuiti "ad interim", altri ricoperti con il sistema delle "reggenze" ed altri ancora con contratti a tempo determinato ad esterni o interni alla stessa amministrazione.
Ma qualcuno ci può spiegare quando ci si avvale di un metodo, o di un altro?
Nessuna risposta.
Una circolare dell'Agenzia del Territorio, datata 17 ottobre 2008 e n. prot. 72148 emessa dalla Direzione Centrale Risorse Umane avente ad oggetto il conferimento degli incarichi dirigenziali stabilisce che sulla base di quanto convenuto nell'accordo sindacale del 17 marzo 2005 si attiva una ricerca interna di risorse dotate di competenza e professionalità con elevate capacità manageriali idonee a ricoprire determinate posizioni.
Con quali OO.SS.?
La rappresentatività viene calcolata ogni due anni. L'ultima si è avuta nel 2006 per individuare le sigle sindacali del biennio successivo. Può darsi che nel 2008 lo scenario sindacale sia cambiato o che gli stessi sindacati abbiano adesso un peso diverso. Possibile che i manager dell'Agenzia questo dubbio non l'hanno avuto e hanno emanato sic et simpliciter una circolare basata su di un accordo sindacale di tre anni fa in una materia così delicata?
Nella circolare, si dice "La ricerca di tale posizione è rivolta ai dirigenti di II fascia. Tenuto conto, tuttavia, dell'urgenza di ricoprire tale posizione, qualora non dovessero essere individuate utili candidature dirigenziali attinenti al profilo richiesto, verranno prese in esame le offerte di disponibilità eventualmente presentate da funzionari con incarico dirigenziale provvisorio conferito da almeno due anni.


Intanto è bene ricordare che la Corte di Cassazione con sentenza n. 9130 del 17 aprile 2007, in un passo recita testualmente "la reggenza dell'ufficio è consentita, senza dare luogo agli effetti collegati allo svolgimento di mansioni superiori, allorquando sia stato aperto il procedimento di copertura del posto vacante e nei limiti di tempo ordinariamente previsti per tale copertura
".
Come è possibile, allora, ci domandiamo che esistono funzionari che reggono uffici dirigenziali da ben due anni e che a questi solo è data la possibilità di continuare a ricoprirli?
Non sarebbe meglio, nel rispetto dei regolamenti e dei principi stabiliti dall'ordinamento, sottolineare il carattere provvisorio di una tale scelta evitando di assegnare agli stessi e a tempo indeterminato incarichi che la legge pretende si ricoprano a seguito di una regolare procedura concorsuale?
Vogliamo ricordare ai dirigenti dell'Agenzia che il regolamento testualmente recita "
L'Agenzia può stipulare, previa specifica valutazione dell’idoneità a ricoprire provvisoriamente l’incarico, contratti individuali di lavoro a termine con propri funzionari, con l’attribuzione dello stesso trattamento economico dei dirigenti, con l’obbligo di avviare nei sei mesi successivi la procedura selettiva.”

Procedura selettiva non vuol dire necessariamente concorsi lunghi e complicati. Vuol dire anche comparazione dei titoli e degli incarichi di servizio svolti. Ma allora perchè non dare a tutti i funzionari le stesse opportunità?
Non va meglio nelle Agenzie delle Dogane, dove con lettera del 3 settembre 2008 prot. n. 15287 indirizzata alle OO.SS. e avente ad oggetto il conferimento di incarichi dirigenziali, si estende l'attribuzione di incarichi dirigenziali a tutto il personale della terza area (quindi anche agli F1 e gli F2)  con un'anzianità di almeno 5 anni (non viene specificato il titolo di studio) e per una durata di tre anni.
Ma allora, perché tanto ostruzionismo nei confronti della vicedirigenza? I destinatari della norma, con il precedente sistema, sarebbero diventati dirigenti allo stesso modo di questi, ma nel rispetto di regole più chiare e più trasparenti.
Qualcuno ha il coraggio di darci una spiegazione?

Ufficio Stampa Univip


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