Unione Nazionale
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Cambiano i musicanti ma la musica è sempre la stessa. La notizia riportata dal giornalista Paolo Bracalini è apparsa l’estate scorsa su il “Giornale.it” e racconta di esami truccati e favoritismi.
L’inchiesta,
voluta dal Ministro La Russa, ha smascherato il sistema per assumere
parenti nella Difesa. I raccomandati (cognomi noti ai dipendenti del
Ministero costretti al silenzio per non subire ritorsioni di ogni genere)
ricevevano le risposte ai quesiti prima degli esaminatori. Risulterebbero |
(Per saperne
di più leggi l’articolo direttamente alla pagina
www.ilgiornale.it del 9 agosto 2010 oppure digitando il seguente
indirizzo: In questo caso sarebbero coinvolti non solo politici e burocrati ma anche sindacalisti. Secondo i dati riportati dal giornale la spartizione ha riguardato: 13 posti alla CGIL, 8 alla CISL, 8 anche alla UIL, 3 alla UGL e 4 alla FAISA. (se vuoi leggere l’articolo clicca qui).
Assunzioni senza concorso e per chiamata diretta anche alla Protezione
civile di Guido Bertolaso. Secondo “Repubblica” del 27 marzo
2010, figli e nipoti di generali, colonnelli, magistrati della Corte
dei conti e della Corte Costituzionale, cardinali, prefetti, direttori
generali del Tesoro (gli stessi che devono controllare la spesa), avvocati
di Stato, 007 dei servizi segreti, dirigenti e segretari generali della
Presidenza del consiglio dei ministri, ex capi dei vigili del fuoco,
dirigenti sindacali sono stati assunti tramite una procedura
straordinaria, in deroga all’articolo 97 della Costituzione che prevede il
concorso come modalità di reclutamento nei pubblici uffici. Anche
l’Unità del 19 febbraio 2010 parla di Assunzioni a go-go senza
concorso nella Protezione civile: prima contratti di collaborazione, poi a
termine, poi posto fisso a vita. In deroga a tutte le leggi. La Protezione
civile è diventata il rifugio dei figli della casta. Dei 492 dipendenti,
142 sono entrati a chiamata diretta ed altri 150 entreranno a breve con il
nuovo decreto. |
Quando, nel
2008, abbiamo gridato allo scandalo perché il Governo Prodi aveva
proceduto, negli ultimi due mesi del suo mandato, a nominare 120
superdirigenti nei Ministeri, mai potevamo immaginare che il nuovo
Governo, predicatore di meritocrazia, trasparenza nelle amministrazioni e
lotta ai fannulloni, si sarebbe adeguato alla pratica oramai costante di
considerare gli uffici pubblici come cosa privata e a disporne a proprio
uso e consumo. Oramai l’assenza di moralità che contraddistingue indistintamente ed in maniera trasversale tutta la classe dirigente italiana ha fatto scuola anche negli altri strati sociali tipici della borghesia e della classe operaia. ingenerando una reazione a catena nella gente comune che, in questo modo, si sente autorizzata a comportarsi, quando può, nello stesso identico modo. Non ci dichiariamo moralisti, ma il fenomeno sembra aver assunto -a nostro avviso- un processo irreversibile tipico di una società in decadenza, una società poco incline a toni moralistici e di rettitudine, e che se talvolta li esprime lo fa solo per fini propagandistici . Generalizzando, l’individuo risulta sempre meno incline a sopportare il sacrificio ed è portato, invece, a sfruttare ogni situazione per il proprio tornaconto personale. Chi può porre fine a questo sistema? L’uomo semplice, l’uomo comune. Denunciando questo stato di cose, manifestando disapprovazione per quanto sta accadendo e pretendendo risposte chiare da chi ci governa. UNIVIP cerca, nella sua costante lotta all’illegalità, di sensibilizzare la categoria dei funzionari. Una categoria che da troppo tempo è costretta ad assistere ad ingiustizie di ogni tipo e che si vede obbligata a lavorare senza alcuna prospettiva di carriera e senza nessuna soddisfazione economica. I sindacati rappresentativi, che si sono piegati alla logica del mercimonio del posto di lavoro, hanno avversato l’applicazione della vice dirigenza, dell’istituto dello scorrimento delle graduatorie ancora valide e della mobilità. Tutti istituti che sfuggono alla logica della clientela e che, se applicati, garantirebbero l’autonomia e l’indipendenza del personale che ne avrebbe diritto, nell'interesse del Paese e delle malandate Casse dello Stato. Ufficio Stampa Univip |