GIU’ LA MASCHERA!
A elezioni terminate e risultati ottenuti, alla Presidenza del Consiglio è
di scena il solito spettacolo: sistemare gli “amici” per assicurarsi
nuovi proseliti, consolidare il vecchio elettorato, premiare i fedeli
compagni di merenda, o peggio ancora assicurare un posto di tutto rispetto
a parenti e congiunti a spese degli italiani.
Ma la campagna elettorale non è ancora conclusa – considerati i risultati
– per cui una mossa sbagliata potrebbe compromettere per sempre la
credibilità di chi a torto o ragione “ambisce ad occupare poltrone di
prestigio”.
E questa mossa sbagliata, la Presidenza l’ha fatta!
Il 5 marzo scorso, grazie alla collaborazione di alcuni colleghi, abbiamo
saputo che la Presidenza del Consiglio ha pubblicato sul suo sito intranet
un avviso concernente la ricerca di personale per complessivi 115 posti.
Leggiamo l’avviso a cominciare dal titolo.
Procedura straordinaria per la ricerca di personale per la copertura
complessiva di 115 posizioni professionali appartenenti alla categoria A e
B.
PROCEDURA STRAORDINARIA???
Che strano! La chiamano procedura straordinaria per la ricerca di
personale, ma poi la ricerca è interna e i tempi per aderire sono ridotti
all’osso (solo 10 giorni).
Ma se è straordinaria, perché il Segretario generale Mario Strano si è
preoccupato di diffondere
un’informativa in cui, in ordine all’avviso di
cui sopra, spiegava “esso è da considerarsi una mera riproposizione
di precedenti richieste …”
Tanto straordinaria evidentemente non è. Allora perché qualificarla
come tale?
Poi continua “richieste di personale avanzate da varie strutture della
PCM, già divulgate nel periodo gennaio-dicembre, e per la maggior parte
non andate a buon fine”.
Quindi, nel periodo gennaio-dicembre 2012 – a detta del Cons. Strano –
vi erano richieste di personale avanzate da varie strutture della PCM e
non andate a buon fine.
POSSIBILE???
Dunque, a meno di non pensare che il Cons. Strano non fosse nel pieno
possesso delle sue facoltà mentali per quanto dichiarato, nel gennaio del
2012 alla Presidenza del Consiglio si registrava una carenza di personale
e – considerato quanto si evince dall’informativa dello stesso Segretario
– questa carenza è continuata ininterrottamente fino al giorno 27 febbraio
2013, data in cui l’interpello è stato pubblicato.
Eppure, nonostante la carenza di organico, la Presidenza del Consiglio,
nel novembre scorso, in applicazione del decreto legge sulla “Spending
Review” dichiarava di dover provvedere ad una revisione dell’assetto
organico del suo personale, invitando i Capi Dipartimenti ad individuare
quelle unità di personale che risultavano eccedenti. Poi,
persistendo il silenzio dei burocrati, aveva adottato una decisione tutt’altro
che professionale, cominciando il processo di epurazione prima con i
comandati fuori comparto e poi con gli altri.
Ma, per qualche ragione che non ci è dato di sapere, il tale processo di
“epurazione” in nome del sacrosanto principio di riduzione della spesa,
aveva finito con il penalizzare solo pochi sventurati, senza apportare
nessun reale beneficio nelle casse dello Stato.
A quanto ci risulta, infatti, la PCM è riuscita a ridurre la spesa
rimandando nelle proprie amministrazioni solo qualche decina di comandati
(pare che siano in tutto poco più di una ventina), i quali non potranno
perciò partecipare alla procedura di interpello e garantirsi la stessa
chance che è stata concessa ai loro “più fortunati” colleghi.
Ricapitoliamo:
1.
a gennaio 2012 la Presidenza registra una carenza di personale e promuove
una procedura di interpello per ripianare l’organico;
2.
la procedura va quasi deserta perché, ovviamente, se il personale è
carente non devi attivare una procedura di mobilità interna ma una
procedura di mobilità esterna;
3.
persistendo la carenza d’organico, in occasione del provvedimento sulla
spending review, la Presidenza decide di mandare via i comandati a
cominciare da quelli fuori comparto (perché “costano di più”) dimenticando
evidentemente che gli manca il personale;
4.
a febbraio di quest’anno, dopo aver inasprito la carenza d’organico, la
Presidenza che fa? Indice di nuovo una procedura di
mobilità interna per ripianare l’organico!!! |
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ALLORA HANNO BEVUTO, DIRETE VOI!
Speriamo che si tratti effettivamente di un bicchierino di troppo,
altrimenti dovremmo pensare che o sono ignoranti o che sono in malafede.
Allora sì che sarebbe gravissimo, perché questo Paese non può più
permettersi governanti e amministratori così grossolani e incompetenti.
STRANO CHE NON LO SA!
A noi ci sembra che questo modo di operare sia tutt’altro che trasparente
e funzionale ai bisogni dell’amministrazione. Vogliamo ricordare al
Consigliere Strano che le procedure di mobilità, sia interne che esterne,
vanno attivate a garanzia del buon funzionamento degli uffici e secondo
dei criteri precisi.
E’ vero – come lui stesso scrive- che non sono oggetto contrattazione
sindacale, ma sono sicuramente oggetto di informativa sindacale e non
possono essere decise senza un piano di riorganizzazione credibile e
concreto.
Il Segretario, infatti, confonde le procedure di interpello con quelle di
mobilità che sono procedure tutt’altro che straordinarie.
Ora, che il Cons. Strano sia poco preparato in materia di relazioni
sindacali, ci sta pure bene. Ma che un sindacato non gridi allo scandalo,
anzi, si faccia portabandiera delle ragioni poco ragionevoli
dell’amministrazione, questo non possiamo tollerarlo.
Eppure è la verità. Infatti ci hanno fatto recapitare un
volantino redatto
dal sindacato maggiormente rappresentativo della Presidenza (lo abbiamo
rilevato dal riquadro in alto a sinistra) che da ragione
all’amministrazione.
Nel volantino possiamo leggere:
Che senso ha bloccare un’iniziativa che va a vantaggio di tutto il
personale, perfino dei colleghi in posizione di comando!
E ancora.
La dotazione organica di fatto della Presidenza del Consiglio soffre da
tempo immemorabile di una carenza di personale divenuta oramai
strutturale.
GENIALE!!!
Mi chiedo allora: dov’eri collega maggiormente rappresentativo quando
cacciavano via –nonostante la carenza d’organico di cui tu eri a
conoscenza- quelle poche decine di comandati che per colpa del tuo
silenzio sono stati discriminati?
Perché non hai cercato anche allora le soluzioni per evitare ingiustizie e
creare ulteriori situazioni di vantaggio, come l’immissione nei ruoli per
il personale di prestito ottenendo così di conseguenza il ripianamento
dell’organico?
Eppure, nella tua foga di difendere chi non merita nessuna difesa –a meno
che tu non abbia un interesse preciso – da un lato scrivi “ci sarebbe
da chiedersi perché mai un interpello del genere non sia uscito prima”
e poi, contraddicendoti dici: “l’amministrazione non ha fatto niente di
eccezionale! Si è solo limitata a raccogliere gli interpelli usciti
nell’ultimo anno riproponendoli tout court”.
Poi ci vuoi far credere che, grazie a questo avviso generico ed includente
di ricerca del personale, il lavoratore potrà a domanda scegliersi
l’ufficio in cui andare a stare.
Ma se è difficile perfino cambiare di scrivania nelle nostre
amministrazioni!
Ti ricordo, collega maggiormente rappresentativo, che la gestione del
personale spetta in primis al capo ufficio che è responsabile
diretto del raggiungimento del risultato in virtù del quale gli vengono
assegnate risorse umane e strumentali. Non è possibile che un ufficio
resti sguarnito di personale. Non basta indire una procedura di interpello
per garantire al personale di spostarsi da e per tutti i dipartimenti,
come tu scrivi.
A me
pare, invece, che questo “facimme ammuina” tutto sia, fuorché
indice di competenza e professionalità e non vorrei dover credere che
tutto ciò sia realmente una conseguenza di quanto contenuto in un articolo
di Paolo BERIZZI apparso su Repubblica il 27 marzo del 2010 a pag. 21
nella sezione CRONACA intitolato “Tangentopoli di Bertolaso: quei figli
dei potenti assunti senza concorso” in cui viene citato proprio il tuo
sindacato.
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PURA COINCIDENZA?
A noi le chiacchiere
di corridoio non ci sono mai piaciute, ma a pensare male tante volte ci si
azzecca!
Qui, vedi, di credibile e concreto si vede
ben poco.
Innanzitutto non sono state esplicitate le ragioni per le quali è stato
necessario indire una procedura di mobilità interna camuffandola da
interpello.
A ben leggere il bando, poi, non si capisce nemmeno che genere di
professionalità richiedono.
Secondo noi, neanche Strano lo sa. Infatti afferma che “in ossequio al
principio della trasparenza e alla flessibilità della utilizzazione e
gestione del personale, ha ritenuto opportuno adottare il metodo
dell’interpello coniugando le esigenze dell’Amministrazione –che in alcune
strutture ha necessità di disporre di adeguate risorse umane e
professionalità- con le motivazioni dei dipendenti, anche quelli di
prestito, che aspirano ad acquisire nuove competenze e conoscenze o anche
a soddisfare bisogni personali.”
MA CHE FAVOLA E’?
Con l’aria da “buon samaritano” ci propina la solita tiritera della
trasparenza e flessibilità, per giustificare che non sono in grado di
definire -nonostante l’inciso “in alcune strutture si ha
necessità di adeguate risorse umane e professionalità – che
tipo di personale stanno cercando, se laureato, diplomato, specializzato,
esperto contabile, linguistico o amministrativo. Che significa “adeguate
risorse umane e professionalità”?
Adeguate rispetto a chi e a che cosa?
E come si coniuga ciò con le aspirazioni del personale?
Ma soprattutto a cosa possono aspirare quelli che intendano rispondere a
questo tipo di procedura?
Sulla base di quali criteri, poi, saranno scelti o scartati?
Cosa gli si dirà: dovevi avere il diploma e invece hai la laurea oppure
sei un genio contabile ma noi cercavamo un amministrativo semplice?
E’ così che si coniugano le motivazioni del personale con le esigenze
dell’Amministrazione?
Non è forse più corretto se ci si dice come si chiama l’amministrazione e
come si chiama il personale? Almeno la facciamo finita con questa
squallida recita dei principi altisonanti che vengono chiamati in causa
per giustificare certe magagne oramai consuete e svelate.
Cons. Starno, se tutto è trasparente come ci vuol far credere, anche
questa volta la procedura di mobilità dovrebbe andare deserta. Perché
nessuno ha mai dato importanza alle motivazioni del lavoratore che vuol
acquisire nuove competenze e conoscenze quando il personale è scarso e non
lo si può lasciare andare via. Come la tira la tira, la coperta è piccola
e non può coprire tutto.
E non ci vuole la sfera di cristallo per capirlo!
ALLORA DOV’E’ IL PROBLEMA???
Il problema è che siamo stufi di prendere lezioni di democrazia e moralità
da chi non sa che cosa esse siano.
Nessuno vi vieta di continuare nei vostri giochini, ma abbiate la decenza
almeno di non danneggiare il personale onesto che ne vuole stare fuori.
UNIVIP, però, come sempre vuole vederci chiaro.
Per questa ragione abbiamo messo il Presidente Monti al corrente di tutto.
Tanti colleghi ci hanno detto che dietro tutta questa farsa c’è proprio il
Presidente Monti.
TUTTO PUO’ ESSERE!
Solo che noi vogliamo esserne certi.
Se il Premier in carica, contrariamente a quanto è andato sempre
raccontando a proposito della legalità e della meritocrazia, è in linea
con questo disgustoso modo di agire, lo documenteremo e lo divulgheremo
affinché tutti gli italiani sappiano la verità su quanti si professano,
falsamente, salvatori della Patria.
Allora sarà solo questione di tempo.
Prima o poi questa inetta classe politica e con essa la sua classe
dirigente, si troverà con un pugno di mosche in mano.
“Quindi, chi crede di stare in piedi, badi di non cadere!”
Ufficio
Stampa Univip
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