Unione Nazionale Direttivi e Vicedirigenti Pubblici
La News Letter di UNIVIP
Uno sguardo sul mondo del pubblico impiego

Numero di Settembre 2008
 


Nei giorni di intensa attività parlamentare, che hanno visto l’approvazione del decreto legge 112/2008, siamo stati sollecitati da alcuni colleghi ad intervenire con proposte emendative di interesse generale.
La nostra associazione sindacale è molto giovane, ma ha già avuto buoni apprezzamenti da parte di alcune forze politiche sia di maggioranza che di opposizione
Ci era stato detto, però, che il decreto legge era “blindato” e che il Governo aveva già predisposto un unico maxiemendamento.
Per completezza di informazione, pubblichiamo comunque gli emendamenti che ci sono stati richiesti dai nostri colleghi iscritti e simpatizzanti e che abbiamo fatto presentare.

Proposta di modifica n. 72.10 al DDL n. 949

DI NARDO, MASCITELLI, CARLINO, LANNUTTI, PEDICA

Al comma 11, primo periodo, dopo le parole: «Nel caso di compimento dell'anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente» aggiungere le seguenti: «che abbia raggiunto i limiti di età per il collocamento a riposo,».

Proposta di modifica n. 72.7 al DDL n. 949
D'ALIA, LIGOTTI, SERRA, DE SENA, DELLA MONICA, LUMIA, CECCANTI, INCOSTANTE, MARITATI, CAROFIGLIO

Sopprimere il comma 11.


Come anticipato, gli emendamenti sono stati respinti perché il Governo ha posto la fiducia sul provvedimento.
Considerata l’età media dei pubblici impiegati italiani, questa norma potrebbe portare al collasso il servizio pubblico.
Ma forse è proprio questo che si vuole!
A nostro giudizio, si profilano forti dubbi di legittimità costituzionale del decreto appena approvato con riferimento alla parità di trattamento (art. 3 della Cost.), al sistema di tutela sociale (artt. 36, 37 e 38 Cost.) e allo stesso principio di efficienza che si vorrebbe perseguire (art. 97 Cost.).
Siamo pronti a scendere in campo!
Abbiamo valutato la possibilità di predisporre ricorsi collettivi per denunciare all’opinione pubblica che tutta questa farsa serve a distrarre la povera gente dai veri problemi.
Gli economisti che conoscono l’economia, parlano di una forte recessione che riguarderà il nostro Paese in questo scorcio di fine anno.
La crescita del PIL è ferma agli stessi valori del 2007 (cioè a zero!) e molti lavoratori dell’industria privata sono a rischio di licenziamento.
Ma il Governo distoglie l’attenzione dai veri problemi che affliggono l’Italia fingendo di colpire gli statali.
Come se punire chi si ammala, salverà questo Paese dai soliti furboni!
Sono quasi vent’anni che assistiamo (oramai disgustati) alla solita sequela di riforme e riformine tese a rendere efficienti le nostre amministrazioni.
Tutti i Governi che si sono avvicendati ne hanno proposta e attuata una.
 


Il rapporto di lavoro pubblico non è pubblico da anni. E’ stato privatizzato oltre 15 anni fa!
Anche ai lavoratori del pubblico impiego si applicano le norme del diritto comune e quelle dello Statuto dei lavoratori.
Il problema serio non è costringere i lavoratori pubblici a stare in ufficio senza dargli lavoro utile da fare, ma motivarli a restare dando segnali veri di cambiamento
Basta con i vuoti paroloni: meritocrazia, efficienza e produttività!
Nelle amministrazioni pubbliche chi decide quali sono i meritevoli?
E secondo quali criteri?
Le promozioni sonno indifferenziate e i trattamenti economici pure.
Ma se volessimo differenziarli, siamo certi che saranno premiati i migliori?
Forse che i concorsi per la dirigenza vengono vinti dai più bravi?
Beato chi ci crede!
Allora smettiamola con l’ipocrisia che basti una legge a migliorare le cose.
Fatta la legge, scoperto l’inganno!

Cassazione: datore di lavoro dice al dipendente "non capisci un ca..."? E' reato.

Integra il reato di ingiuria l'espressione "non capisci un ca..." pronunciata dal datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione che, con la Sent. n. 31388/2008 ha stabilito che il datore di lavoro deve utilizzare nei confronti dei suoi dipendenti "una attenta continenza espressiva" e che, la effettiva potenzialità offensiva di un'espressione va "certamente apprezzata nel contesto spaziale, temporale e relazionale nella quale viene pronunciata".
 

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Gli Ermellini hanno poi precisato che "a differenza di quanto avviene per, es., per quel che riguarda la diffamazione 'mediatica' (a mezzo stampa, radio, televisione, internet ecc.), nella quale la espressione, in quanto oggettivata, è, entro certi limiti, apprezzabile – per quel che attiene alla sua astratta portata diffamatoria – anche dal giudice di legittimità, nel caso di ingiuria, quel che deve essere accertato (e valutato) è in effetti il complessivo 'comportamento' dell'agente, comportamento che appunto si estrinseca in un contesto sociale storicamente definito, il quale è conoscibile solo dal giudice di merito".

 Finanziaria: Magistrati, avvocati e sindacati dicono no ai tagli!

 L'Associazione Nazionale Magistrati, gli avvocati e i sindacati del settore giustizia hanno preso posizione contraria ai tagli previsti dalla finanziaria. Il 'no' è stato espresso nel corso di una conferenza nella sede dell'Anm in Cassazione. La manovra prevede una decurtazione di circa 200 milioni di euro nel 2009, 240 per il 2010 e 440 per il 2011. Gli operatori della giustizia chiedono che si torni indietro su questa decisione dovendosi considerare la giustizia un settore strategico che va preservato dunque dai tagli. Luca Palamara, presidente dell'Anm, denuncia che i tagli rischiano di creare ulteriori problemi all'esercizio delle funzioni giurisdizionali: "per questo -spiega- sollecitiamo interventi per garantire un buon servizio ai cittadini". I tagli al settore coinvolgerebbero il personale amministrativo che andrebbe dunque a diminuire. L'Anm chiede dunque al ministro della Giustizia di prestare attenzione ad alcune priorità come la semplificazione dei riti civili, l'eliminazione dei procedimenti contro i contumaci e l'informatizzazione del processo. Il prossimo 25 ottobre l'Anm, i rappresentanti dell'organismo dell'Avvocatura e i sindacati si sono dati un nuovo appuntamento per decidere le iniziative da adottare.

Fannulloni !? MA A CHI!!!

di FE.AN.

Quando il fortunato programma condotto su Italia Uno  dalle “Iene” ha evidenziato le debolezze dei nostri onorevoli sull’ uso di sostanze stupefacenti, l’indignazione del corpo parlamentare si è elevata fino al cielo abbattendo i propri strali sugli sfortunati conduttori  del servizio giornalistico.  Attraverso un’indagine tutt’altro che di opinione, basata su metodologie scientifiche  ritenute a tutti gli effetti prove legali,a nulla è servita l’invocazione del rispetto della privacy e dell’anonimato nei  confronti dei parlamentari beccati a spinellarsi, piuttosto una condanna è derivata agli sfortunati giornalisti per offesa alle istituzioni  e del grave nocumento  che ne è derivato per tutto il Parlamento e dei parlamentari in esso impegnati.
Certamente l’inchiesta delle Iene sottolineava un malcostume  ed una violazione di legge che non escludeva  nessun  aspetto della vita sociale del paese e con esso anche i tre o quattrocento deputati.
Tutto questo per “non  dimenticare” che nella nostra amata terra, davanti alla legge, non siamo tutti uguali e che il diritto di un onorevole a non essere offeso  non è uguale a quello di un pubblico dipendente,  rappresentante anch’esso delle pubbliche istituzioni e che, al contrario può essere vilipeso nei modi più irriverenti.
Esiste ancora l’offesa ad un pubblico funzionario sanzionata come pubblico vilipendio? Cosa ne pensa il Garante per l’editoria?
E^ cominciata una caccia alle streghe dal vago sapore  retrò di inquisizione :”confessa le tue colpe e avrai salvo il tuo posto di lavoro!” …Mi viene da aggiungere : si va bene ma a quali condizioni? Il rimedio è presto detto. Intanto se ti ammali non potrai uscire di casa  neanche per procurarti il cibo  ( se sei solo tanto peggio!), in secondo luogo ti diminuirò lo stipendio nel trattamento accessorio per l’ anno a venire e poi vedremo di modificare a breve anche la pensione per il tuo futuro.

 

In ogni caso  se sopravvivi a tutte queste mazzate, potrebbe anche spettarti un premio. Passata la lunga notte dei cristalli, al grido del pubblico nocumento  “via i fannulloni” la tua fedina ed anche il  tuo giuramento di fedeltà allo Stato a suo tempo prestato  risplenderà nel curriculum che il sig. Ministro provvederà a pubblicare insieme a quello di altri sfortunati funzionari come te sul sito web esattamente sotto la vignetta pubblicata quest’estate sull’home page del sito istituzionale del ministero della funzione pubblica . Per  coloro che erano al mare  ricordiamolo si trattava di una foto scattata su di un muro fuori dalle poste centrali di Milano con la scritta : “ via i fannulloni”.
Credo di potermi lamentare a buon diritto per essere stato tacciato di fannullone ingiustamente e di poter sfidare il sig. Ministro sui giorni impegnati ognuno nel proprio lavoro negli ultimi quindici anni.
Piuttosto un dubbio mi sovviene: impegnati proficuamente e a favore di chi, del dirigente di turno e della sua promozione?
C’è una legge che aspetta di essere applicata ed il governo “fannulleggia” dal 2002 nel non applicarla, troppe sono le ingiustizie a cui riparare  e non basterà questa legislatura ammesso l’impegno se ci sarà che verrà profuso dallo stesso…

Ufficio Stampa Univip