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Roma, 1 ottobre 2009 – La meritocrazia di Brunetta!
Non è ancora stata applicata, ma già si discute sulle possibili deroghe.
Di cosa si tratta? Della riforma Brunetta!
Il provvedimento, fortemente voluto dal Ministro della funzione pubblica,
prevede che, fermo restando lo stipendio base uguale per tutti (si fa per
dire!), le ulteriori somme stanziate per i dipendenti pubblici non dovranno
essere distribuite “a pioggia” ma divise in tre fasce: ai migliori (uno su
quattro) andrà la metà, quelli normali (due su quatto) si spartiranno l’altra
metà, e quelli individuati come incapaci non avranno neanche un centesimo.
UNIVIP, il sindacato dei
direttivi vicedirigenti, si prepara a vigilare sull’operato delle
Amministrazioni e lo comunica al Ministro in una recente nota.
“Non siamo contrari al merito
– ci fa sapere il portavoce del sindacato – vogliamo solo essere sicuri che
tutti saranno messi in condizioni di dimostrare di essere capaci. Nelle nostre
amministrazioni, in nome della meritocrazia e dell’operatività, si affidano
incarichi, anche di natura dirigenziale, senza una reale comparazione tra i
migliori, senza un’oggettiva valutazione dei curricula e senza tenere conto
delle professionalità dimostrate. Per questo allerteremo tutta la categoria e
chiederemo ai colleghi di farci pervenire documenti che dimostrino la
correttezza nell’applicazione dei principi di legalità”.
Intanto sul Corriere della Sera del 22 settembre scorso
(vedi articolo) si legge che in
commissione si discute per evitare che la griglia delle tre fasce venga imposta
alle Regioni, agli enti locali e a tutto il mondo della Sanità. In questo caso,
dunque, anche i peggiori continuerebbero a percepire premi.
E il Ministro Brunetta?
Ha di meglio da fare. Deve rispondere all’interrogazione dell’on.le Fabio
Evangelisti
(interrogazione a risposta scritta n. 4-04318)
che gli ha chiesto per quale motivo abbia votato in Consiglio dei ministri
contro lo scioglimento del comune di Fondi sospettato di infiltrazioni mafiose,
se abbia notizia di quanto sia costato all'erario il suo lussuoso studio sul
Canal Grande a Venezia e a quali compiti destinerà la costosa collaborazione di
Gianni De Michelis.
a cura del responsabile dell’Ufficio Stampa UNIVIP